sabato 18 luglio 2009

archlinux: protocollo nfs per condivisioni cartelle

Utilizzando il protocollo nfs si possono condividere delle cartelle, dei files all'interno di una rete locale di computer con sistema operativo linux, in un mio precedente post avevo trattato già l'argomento utilizzando il protocollo su debian, in questo post invece ho deciso di installarlo su due computer con archlinux.

i pacchetti da installare sono nfs-utils ed rpcbind sia sui computer lato server che su quelli lato client.

logghiamoci sul computer server apriamo il terminale ed installiamo nfs-utils ed rpcbind.

sudo pacman -S nfs-utils rpcbind

apriamo il file exports, indichiamo la cartella da condividere ed i computer client che possono accedervi, nel mio caso ho dato il permesso di scrittura e lettura per tutti.

sudo nano /etc/exports


# /etc/exports
#
# List of directories exported to NFS clients. See exports(5).
# Use exportfs -arv to reread.
#
# Example for NFSv2 and NFSv3:
# /srv/home hostname1(rw,sync) hostname2(ro,sync)
#
# Example for NFSv4:
# /srv/nfs4 hostname1(rw,sync,fsid=0)
# /srv/nfs4/home hostname1(rw,sync,nohide)
# Using Kerberos and integrity checking:
# /srv/nfs4 gss/krb5i(rw,sync,fsid=0,crossmnt)
# /srv/nfs4/home gss/krb5i(rw,sync,nohide)
#
/home/tigre/ *(rw,sync)

salviamo le modifiche al file scrivendo:

sudo exportsfs -r

modifichiamo il file hosts.allow

sudo nano /etc/hosts.allow

inseriamo queste tre servizi: nfs-server, rpcbind, mountd in questo caso ho deciso di dare il permesso a tutti.

#
# /etc/hosts.allow
#
sshd: ALL
nfs-server: ALL
rpcbind: ALL
mountd: ALL
# End of file

inseriamo i demoni rpcbind, nfs-common, nfs-server in sequenza dentro il file rc.conf

sudo nano /etc/rc.conf

DAEMONS=(rpcbind syslog-ng network netfs crond hal alsa !gdm sshd cups nfs-common nfs-server)

riavviamo i demoni in successione.

sudo /etc/rc.d/rpcbind restart
sudo /etc/rc.d/nfs-common restart
sudo /etc/rc.d/nfs-server restart

finita la configurazione del server entriamo nel computer client ed installiamo i pacchetti rpcbind, nfs-utils.

sudo pacman -S rpcbind nfs-utils

inseriamo i demoni rpcbind ed nfs-common dentro il file rc.conf.

sudo nano /etc/rc.conf

DAEMONS=(rpcbind syslog-ng network netfs crond hal alsa !gdm sshd cups nfs-common)

riavviamo i demoni.

sudo /etc/rc.d/rpcbind restart
sudo /etc/rc.d/nfs-common restart

benissimo adesso possiamo connetterci alla cartella condivisa del computer server, scrivendo:

sudo mount 192.168.1.2:/home/tigre/ /mnt

l'indirizzo 192.168.1.2 rappresenta l'ip del server mentre /home/tigre indica la cartella condivisa, mnt rappresenta il punto di montaggio .

Utilizzando questo sistema riesco ha visualizzare senza problemi dei filmati che si trovano dentro il computer server.

giovedì 16 luglio 2009

tucan manager

Tucan manager è un software, opensource , multipiattaforma che permette di scaricare dati dai server megaupload e rapidshare.

il sito di riferimento del progetto lo trovate qui: http://tucaneando.com/index-en.html

il programma è interamente scritto in python quindi notevolmente più veloce di altri software della stessa categoria scritti in java.

per l'installazione su archlinux troviamo i pacchetti su AUR , utilizziamo yaourt per installarlo.

sudo yaourt -Sy tucan

per ubuntu bisogna compilare il software da sorgenti, tra le principali dipendenze da soddisfare troviamo:

python, pygtk , pil ,tesseract ,librsvg.

installate le dipendenze servendovi di synaptic, per compilare utilizzate i classici comandi per la compilazione.

il programma durante l'installazione presenta una procedura guidata che vi assiste nella scelta della lingua nella cartella dove scaricare i dati e nei servizi da attivare, ricordatevi di selezionare megaupload e rapidshare.



domenica 12 luglio 2009

archlinux live con gnome

Oggi ho deciso di costruirmi la mia archlinux live , per la costruzione della iso live ho utilizzato il progetto larch che anche se non aggiornatissimo permette una notevole personalizzazione.

Per operare con larch necessita che sul vostro computer sia installato archlinux , la configurazine da me eseguita è un po diversa dalle linee guida del progetto però funziona lo stesso, al posto di xfce4 ho scelto gnome anche se in versione ridotta.

Incominciamo creiamo all'interno della nostra home una cartella di nome live, apriamo il nostro fidato terminale.

cd
mkdir live

all'interno della cartella live che ci servirà per lanciare gli script di larch create un file di testo di nome larh-setup

cd live
nano larch-setup

#! /bin/bash
#
# larch-setup
#
# Author: Michael Towers
#
# This file is part of the larch project.
#
# larch is free software; you can redistribute it and/or modify
# it under the terms of the GNU General Public License as published by
# the Free Software Foundation; either version 2 of the License, or
# (at your option) any later version.
#
# larch is distributed in the hope that it will be useful,
# but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of
# MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the
# GNU General Public License for more details.
#
# You should have received a copy of the GNU General Public License
# along with larch; if not, write to the Free Software Foundation, Inc.,
# 51 Franklin St, Fifth Floor, Boston, MA 02110-1301 USA
#
#----------------------------------------------------------------------------
# 2008.12.09

REPO="ftp://ftp.berlios.de/pub/larch/larch5.3/i686"
#REPO=file://$( readlink -f larchrepo )

if [ "$1" = "-h" ]; then
echo "larch-setup -h"
echo " # Display this information."
echo "larch-setup"
echo " # Set up a larch build environment in the current directory."
echo " # x86_64 should be detected automatically."
echo
echo "This script unpacks larch, so that 'mklarch', etc.,"
echo "can be run from this directory, without installing."
echo "It also generates appropriate symlinks."
echo
echo "If there is no pacman in the PATH, a package containing a"
echo "statically linked version of pacman and the configuration"
echo "files it needs can be downloaded from the larch site and"
echo "unpacked in the larch/run directory."
echo "Also repo-add is extracted there and a pacman.conf is generated in"
echo "the current directory, presenting a dialog for choosing the package"
echo "server."
echo "You can use an existing pacman.conf by placing this in the current"
echo "directory."
echo
exit
fi

sysarch="$( uname -m )"
if [ "${sysarch}" != "x86_64" ]; then
sysarch="i686"
fi

# Get path to this directory, via the location of this script
fullpath="$( readlink -f $0 )"
scriptdir="$( dirname ${fullpath} )"

# Just in case ...
cd ${scriptdir}

if [ -d larch ]; then
echo "ERROR: larch directory exists already"
exit 1
fi

fetch ()
{
if [ -n "$( echo ${REPO} | grep "file://" )" ]; then
base="$( echo ${REPO} | sed "s|file://||" )"
cp ${base}/$1 .
else
wget ${REPO}/$1
fi
}

if ! [ -f larch-*.pkg.tar.gz ]; then
rm -rf tmp
mkdir tmp
cd tmp
fetch larch5.db.tar.gz
tar -xzf larch5.db.tar.gz
d=$( ls | grep "^larch-5" )
larchpak=$( grep -A 1 -e "%FILENAME%" ${d}/desc | grep -v "%" )
cd ${scriptdir}
fetch ${larchpak}
fi

rm -rf tmp
mkdir tmp
tar -xzf larch-5*.pkg.tar.gz -C tmp
mv tmp/opt/larch .
rm -rf tmp

ln -s ${scriptdir}/larch/run/mklarch mklarch
ln -s ${scriptdir}/larch/run/larchify larchify
ln -s ${scriptdir}/larch/run/inpacs inpacs
ln -s ${scriptdir}/larch/run/usb2bootiso usb2bootiso

# Check that pacman is available.
if ! which pacman &>/dev/null; then
# Fetch the pacman package from the larch site if there isn't a
# pacman script in larch/run
if ! [ -f larch/run/pacman ]; then
fetch pacman-pack.tar.gz
if ! [ -f pacman-pack.tar.gz ]; then
echo "ERROR: couldn't fetch pacman package"
exit 1
fi
# Extract the needed files from the package
tar -xzf pacman-pack.tar.gz
cp larch/config/mirrorlist repolist
if ! [ -f pacman.conf ]; then
cp larch/config/pacman.conf pacman.conf
# Select a package server
larch/run/getPackageServer -i repolist pacman.conf
cp pacman.conf pacman.conf.0
# Prevent error messages because of missing /etc/pacman.d/mirrorlist
sed 's|^\(Include =\)|#\1|' -i pacman.conf
fi
fi
fi

salvate il file dategli i permessi di esecuzione, scrittura.

sudo chmod a+rwx larch-setup

eseguite lo script da utente amministratore io utilizzo sudo per tale scopo.

sudo ./larch-setup

alla fine lo script creerà all'interno della cartella live due nuovi script di nome mklarck larchifi ed una elementare struttura di distribuzione con all'interno dei file di configurazione utili per la creazione della iso finale.

Entriamo dentro la cartella xmini modifichiamo il file che si trovano all'interno.

cd $HOME/live/larch/profiles/xmini/

incominciamo con il file addedpacks questo file indica al sistema i vari pacchetti da installare per la costruzione della live, il nel mio caso ho tolto tutto quello che si rifaceva ad xfce4 sostituendolo con gnome eccovi il mio file.
# These are needed to build a live CD
larch-live
squashfs-tools
lzop

syslinux

aufs2-util

# In case necessary (depends on kernel)
#aufs2

# To eject a cd
eject

# Useful for use as installer, etc.
ntfsprogs
parted

sudo

lsof
cdrkit
dvd+rw-tools

base-devel
larch

# generally useful tools which don't require X
#mtools is required by syslinux
openssh
dosfstools
lynx
mc
unzip
zip
alsa-lib
alsa-oss
alsa-utils
cdparanoia
cdrdao
cups
ntfs-3g

# Xorg packages
xorg-server
xorg-xkb-utils
xorg-xauth

xorg-server-utils
xorg-xinit
xorg-input-drivers
xf86-video-vesa
xf86-video-vga
xf86-video-ati
xf86-video-intel


xf86-input-synaptics
hal
fam

# X apps
luser
localed
xkmap
gparted

larchin

firefox
thunderbird

# gnome
gnome
file-roller
gnome-terminal
unrar
alacarte

#desktop-file-utils is required by thunar, etc.
#geany

ttf-dejavu
ttf-ms-fonts
ttf-bitstream-vera
gdm

ho dovuto pure inserire le varie schede grafiche da installare perchè se si lascia tutto in autamatico si creano dei conflitti con i pacchetti libdrm e libgl vi consiglio quindi se volete utilizzare la live su sistemi con schede video intel ed ati di eliminare tutto quello che riguarda le schede grafiche nvidia, la stessa cosa se siete intenzionate ad utilizzare solo schede nvidia eliminate tutto quello riguardante ati o intel.

inserite pure nel file gdm al posto di slim i demoni hal, fam gnome-terminal ecc. nel mio caso mi sono limitato ad installare una versione ridotta di gnome potete se volete seguire la strada di gnome completo.

non modifichiamo gli altri file di testo lo faremo in un secondo momento.

lanciamo lo script mklarch quasi sicuramente lo script si bloccherà non fateci caso quello che ci serve è che crei la nostra struttura di base su cui lavorare.

sudo ./mklarch -p larch/profiles/xmini/

il comando creerà un nuovo utente di nome larchroot con all'interno la struttura di larch entriamo in questa nuova cartella con il comando chroot e modifichiamo tutti i file di configurazione, praticamente sono gli stessi di archlinux.

sudo chroot /home/larchroot/

ora che ci troviamo dentro la nostra gabbia dorata costruiamo la nosta live modificando i vari file creano un nuovo utente, inseriamo una nuova password di root per la distribuzione, scriviamo :

passwd root

inseriamo la password per l'amministratore, creiamo un nuovo utente io lo chiamato archlive, seguite le linee guida per la creazione di un nuovo utente sul sito di archlinux.

adduser.

creato il nuovo utente archlive entriamo con il nuovo utente.

su - archlive

modifichiamo il file .xinitrc indicando gnome come desktop manager.

nano .xinitrc

#!/bin/sh
#
# ~/.xinitrc
#
# Executed by startx (run your window manager from here)

exec gnome-session
# exec startkde
# exec startxfce4
# ...or the Window Manager of your choice


modifichiamo il file rc.conf inserendo i vari demoni l'hostname ecc. vi posto il mio, loggatevi come utente amministratore per operare.

su -

nano /etc/rc.conf


#
# /etc/rc.conf - Main Configuration for Arch Linux
#

# -----------------------------------------------------------------------
# LOCALIZATION
# -----------------------------------------------------------------------
#
# LOCALE: available languages can be listed with the 'locale -a' command
# HARDWARECLOCK: set to "UTC" or "localtime"
# USEDIRECTISA: use direct I/O requests instead of /dev/rtc for hwclock
# TIMEZONE: timezones are found in /usr/share/zoneinfo
# KEYMAP: keymaps are found in /usr/share/kbd/keymaps
# CONSOLEFONT: found in /usr/share/kbd/consolefonts (only needed for non-US)
# CONSOLEMAP: found in /usr/share/kbd/consoletrans
# USECOLOR: use ANSI color sequences in startup messages
#
LOCALE="it_IT.utf8"
HARDWARECLOCK="localtime"
USEDIRECTISA="no"
TIMEZONE="Europe/Rome"
KEYMAP="it"
CONSOLEFONT=
CONSOLEMAP=
USECOLOR="yes"

# -----------------------------------------------------------------------
# HARDWARE
# -----------------------------------------------------------------------
#
# MOD_AUTOLOAD: Allow autoloading of modules at boot and when needed
# MOD_BLACKLIST: Prevent udev from loading these modules
# MODULES: Modules to load at boot-up. Prefix with a ! to blacklist.
#
# NOTE: Use of 'MOD_BLACKLIST' is deprecated. Please use ! in the MODULES array.
#
MOD_AUTOLOAD="yes"
#MOD_BLACKLIST=() #deprecated
MODULES=()

# Scan for LVM volume groups at startup, required if you use LVM
USELVM="no"

# -----------------------------------------------------------------------
# NETWORKING
# -----------------------------------------------------------------------
#
# HOSTNAME: Hostname of machine. Should also be put in /etc/hosts
#
HOSTNAME="live"

# Use 'ifconfig -a' or 'ls /sys/class/net/' to see all available interfaces.
#
# Interfaces to start at boot-up (in this order)
# Declare each interface then list in INTERFACES
# - prefix an entry in INTERFACES with a ! to disable it
# - no hyphens in your interface names - Bash doesn't like it
#
# DHCP: Set your interface to "dhcp" (eth0="dhcp")
# Wireless: See network profiles below
#
eth0="dhcp"
INTERFACES=(eth0)

# Routes to start at boot-up (in this order)
# Declare each route then list in ROUTES
# - prefix an entry in ROUTES with a ! to disable it
#
gateway="default gw 192.168.0.1"
ROUTES=(!gateway)

# Enable these network profiles at boot-up. These are only useful
# if you happen to need multiple network configurations (ie, laptop users)
# - set to 'menu' to present a menu during boot-up (dialog package required)
# - prefix an entry with a ! to disable it
#
# Network profiles are found in /etc/network.d
#
# This now requires the netcfg package
#
#NETWORKS=(main)

# -----------------------------------------------------------------------
# DAEMONS
# -----------------------------------------------------------------------
#
# Daemons to start at boot-up (in this order)
# - prefix a daemon with a ! to disable it
# - prefix a daemon with a @ to start it up in the background
#
DAEMONS=(syslog-ng network netfs crond hal fam gdm)

ricordatevi di modificare le linee che riguardono il locale , l'hostname io come nome ho scelto live, queste in linea di massima solo le configurazione da eseguire per l'installazione di una normale arch solo che il tutto viene eseguito sotto chroot.

modificate il file hosts, inserendo il nome dell'hostname nel mio caso live.

nano /etc/hosts
#
# /etc/hosts: static lookup table for host names
#

#
127.0.0.1 localhost.localdomain localhost live

# End of file

modificate pure il file mirrorlist, inserendo i server italiani in alto.
#nano /etc/pacman.d/mirrorlist


#
# Arch Linux repository mirrorlist
# Generated on 2009-06-16
#

# Italy
Server = ftp://mi.mirror.garr.it/mirrors/archlinux/$repo/os/i686
Server = http://mi.mirror.garr.it/mirrors/archlinux/$repo/os/i686

vi ricordo che vi trovate sempre all'interno di larchroot.

aggiorniamo il sistema virtuale se c'è ne bisogno installiamo ulteriori software,
portiamo su l'interfaccia di rete.

#/etc/rc.d/network restart
#ifconfig eth0 up
#dhcpcd eth0
#
pacman -Syu

cambiare il file locale.gen, inserendo i settaggi italiani, commentate tutte le altre voci.

#nano /etc/locale.gen

it_IT.UTF-8 UTF-8
it_IT ISO-8859-1
it_IT@euro ISO-8859-15

benissimo credo che adesso il lavoro principale è stato fatto usciamo da chroot scrivendo nel terminale più volte il comando exit.

eliminate queste voci dalla cartella larchroot, si riferiscono ad un'altra impostazione del kernel conviene restare sul kernel base di arch il 2.6.30.

sudo rm -fr /home/larchroot/lib/modules/2.6.29-jumpycursorhack/
sudo rm -fr /home/larchroot/boot/kernel26-jumpycursorhack*
sudo rm -fr /home/larchroot/boot/vmlinuz26-jumpycurs
sudo rm -fr /home/larchroot/boot/System.map26-jumpycursorhack


infine per creare la nostra iso live personalizzata utilizziamo lo script larchify che si trova all'interno della cartella live precedentemente da noi creata.


sudo ./larchify -p /home/larchroot/


aspettate un po se tutto prosegue per il verso giusto vi troverete con la vostra iso dentro la cartella /home/larchroot/.larch/mylivecd.iso.

in seguito basterà entrare con chroot dentro larchroot per creare o modificare la vostra iso, il procedimento è un po laborioso non rispettante in modo assoluto le direttive del progetto larch però funziona, permettendoci di creare la nostra archlinux live.





lunedì 6 luglio 2009

per una pluralità di informazione contro ogni bavaglio.

condividiamo questa notizia.
articolo tratto dal sito: http://dirittoallarete.ning.com

Internet, 16 giugno 2009
Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari
Senato della Repubblica
ROMA
Egregio Presidente,
il ddl 1415A approvato alla Camera dei Deputati l’11 giugno u.s. ha, da più parti, sollevato numerosi dubbi e perplessità in ordine alla sua legittimità costituzionale e, più in generale, all’opportunità degli interventi normativi che, attraverso esso, si intendono realizzare.
Vi è, tuttavia, un profilo, sin qui, rimasto nell’ombra e poco approfondito nei dibattiti di questi giorni: si tratta del contenuto del comma 28 dell’art. 1, la cui infelice formulazione – ammesso anche che tale non fosse l’effettiva volontà del suo estensore – rischia di determinare un’inammissibile limitazione della libertà di manifestazione del pensiero in Rete che spingerebbe, rapidamente, l’Italia in una posizione ancor più arretrata di quella che attualmente occupa (è quarantaquattresima) nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione.
La citata previsione, infatti, sembrerebbe assoggettare il responsabile di qualsiasi “sito informatico” allo stesso obbligo di rettifica che la Legge sulla stampa (n. 47 dell’8 febbraio 1948) pone a carico del direttore responsabile delle testate giornalistiche.
L’omesso adempimento a detto obbligo entro 48 ore – esattamente come accade nel caso di una testata giornalistica – comporterebbe per il responsabile del sito informatico la condanna ad una sanzione pecuniaria fino a 25 milioni di vecchie lire.
Come comprenderà, tuttavia, non si può esigere da chi fa informazione on-line in modo non professionistico l’adempimento ad un obbligo tanto stringente quale quello di provvedere alla rettifica di ogni inesattezza eventualmente pubblicata sul proprio sito informatico e, egualmente, non si può pretendere che a ciò provvedano i responsabili di siti informatici che ospitano contenuti pubblicati da soggetti terzi.
Difficoltà facilmente intuibili di ordine tecnico, organizzativo ed economico, infatti, ostano al puntuale adempimento ad un simile obbligo ed esporrebbero, pertanto, in modo pressoché automatico, i responsabili dei “siti informatici” al rischio di vedersi irrogare sanzioni pecuniarie che, nella più parte dei casi, appaiono idonee a determinare l’immediata cessazione di ogni attività di informazione on-line.
La Rete costituisce il primo mezzo di comunicazione di massa nella storia dell’uomo capace di dare concreta attuazione alla libertà di manifestazione del pensiero e la possibilità di utilizzarla è stata di recente definita dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Costituzionale francese – sebbene sotto profili diversi - un diritto fondamentale dell’uomo e del cittadino.
A quanto precede deve essere aggiunto che l’istituto della rettifica – già anacronistico ed inefficace nel mondo dei media tradizionali – risulta privo di ogni utilità nel contesto telematico nell’ambito dei quale ciascuno è – salvo casi eccezionali – sempre libero di contrapporre ad un’informazione, un’altra informazione di segno opposto ed idonea, come tale, a rettificare quella originaria senza l’esigenza di alcuna collaborazione da parte dell’autore di quest’ultima.
Alla luce delle brevi considerazioni che precedono, pertanto, Le chiediamo di presentare e votare – non appena il ddl 1415A approderà al Senato – un emendamento idoneo a chiarire che l’obbligo di rettifica di cui al comma 28 dell’art. 1 del DDL c.d. Intercettazioni deve applicarsi esclusivamente ai siti informatici di testate telematiche soggette all’obbligo di registrazione alla stregua di quanto disposto dalla Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948 ovvero ai soli siti internet attraverso i quali vengono diffuse informazioni prodotte nell’ambito di un processo professionale realizzato nell’ambito di una struttura imprenditoriale e redazionale.
In assenza di tale intervento, il Senato della Repubblica, si assumerà la responsabilità – da condividere con il Governo e con quanti alla Camera dei Deputati hanno votato a favore del ddl in questione – di aver contribuito a scrivere una delle pagine più buie della storia moderna di un Paese che, come il nostro, ambisce a considerarsi democratico: quella attraverso cui si saranno privati i cittadini italiani dell’utilizzo di uno strumento che avrebbe, invece, loro potuto restituire l’esercizio effettivo di quella libertà di manifestazione del pensiero che la nostra Corte Costituzionale ha già definito “pietra miliare di ogni ordinamento democratico”.
Augurandoci che vorrà sottrarre il Senato della Repubblica a tale responsabilità e che pertanto darà seguito alla nostra richiesta, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti,

Istituto per le Politiche dell’Innovazione


collegatevi al sito:
http://www.firmiamo.it/norettifica

per firmare la petizione.

domenica 5 luglio 2009

XnView guida all'installazione su archlinux








Xnview è un ottimo visualizzatore di immagini multipiattaforma; il programma supporta 340 formati diversi , permettendovi la conversione in 52 formati differenti, oltre a supportare la funzione di cattura schermo.

il sito di riferimento del progetto lo trovate qui: http://www.xnview.com/en/index.html

per scaricare l'archivio compresso da installare su archlinux aprite un terminale è scrivete:

wget http://download.xnview.com/XnView-x86-unknown-linux2.x-static-fc4.tgz

scompattate il pacchetto da terminale utilizzando il comando tar.

tar zxvf XnView*

date i permessi alla nuova cartella XnView-1.70-x86-unknown-linux2.x-static-fc4.

sudo chmod -R u+rwx XnView-1.70-x86-unknown-linux2.x-static-fc4

prima di lanciare lo script per l'installazione del software installate la libreria libxp, da terminale scrivete:

sudo pacman -Sy libxp

installata la libreria richiesta entrate dentro la nuova cartella decompressa è lanciate lo script install.

cd
XnView-1.70-x86-unknown-linux2.x-static-fc4

sudo ./install

le varie applicazioni del software vengono posizionate dentro /usr/local/bin, create un collegamento simbolico all'applicativo xnview dentro /usr/bin/

sudo ln -fs /usr/local/bin/xnview /usr/bin/

benissimo adesso per far partire il software basterà scrivere da terminale xnview.

il programma è di facile utilizzo, sul sito del progetto trovate wiki e forum per un migliore utilizzo.






OpenOffice 3.1.0 Plus Win Portable USB

Presentato sul sito dell'istituto tecnico Ettore Majorana di Gela la versione di openoffice 3.1.0 lanciabile direttamenta da chiavetta usb senza installazione, trovate maggiori informazioni sul sito del progetto:

http://www.istitutomajorana.it

complimenti al professore Antonio Cantaro per il contributo che da al movimento del software libero.