venerdì 30 marzo 2007

linuxpedia

Linuxpedia e un enciclopedia multimediale libera in stile wikipedia che tratta tutto quando riguarda il mondo del software libero e linux in particolare.
Si possono trovare interessanti articoli sulle più svariate caratteristiche di linux ,il progetto e in continua evoluzione e chiunque può partecipare in puro stile open source.

cliccate qui per collegarvi al sito.

cosa si intende per formati liberi


Formati liberi

Per formati liberi si intendono i formati che:

  • che hanno ricevuto la certificazione a standard o che sono ritenuti tali
  • che hanno una documentazione completa e disponibile per tutti gratuitamente
  • che utilizzano al loro interno, ove possibile, altri formati liberi
  • che possono essere utilizzati liberamente e gratuitamente da tutti
  • che possono essere implementati liberamente e gratuitamente da tutti
  • che possono essere modificati liberamente e gratuitamente da tutti
  • che non sono coperti, anche parzialmente, da brevetti
  • che non sono accompagnati da una licenza che ne limita, in nessuna circostanza, l'uso, l'implementazione, la modifica, ...
  • che non sono protetti da protezioni di sicurezza (la cui violazione sarebbe un'azione illegale per il EUCD europeo e il DMCA americano)

Le proprietà dei formati liberi sono:

  • favorire la concorrenza: se chiunque può utilizzare, implementare e modificare un formato, allora non c'è nessun vincolo che impedisca il sorgere di nuovi concorrenti;
  • evitare che un'azienda o gruppo di aziende possa raggiungere e mantenere una posizione di monopolio/oligopolio: in ogni momento può sorgere un nuovo concorrente che può agire sul mercato con le stesse "armi" di chi c'è già;
  • contenere i prezzi: se non ci sono limitazioni nella nascita di nuovi concorrenti sul mercato, allora sarà il mercato stesso che stabilirà il prezzo migliore evitando la sua lievitazione;
  • aumentare la qualità dei prodotti: più operatori sono presenti sul mercato e migliore sarà la qualità dei prodotti che usano tali formati, questo perché solo i prodotti migliori potranno emergere ed avere successo (cioè essere apprezzati e quindi usati dagli utenti);
  • assicurarsi un'innovazione continua dei prodotti: la concorrenza genera innovazione e ricerca continua per mantenere alto il livello qualitativo del proprio prodotto;
  • poter cambiare fornitore a costo nullo: ogni utente/cliente non è vincolato a richiedere assistenza/consulenza a chi detiene i diritti d'autore su quel formato o a chi da questi ha ricevuto il permesso di offrire tale assistenza (naturalmente dietro pagamento); ogni azienda operante nel settore ha a disposizione tutti gli strumenti necessari per poter operare con quel formato;
  • permettere ai propri fornitori (aziende) di usare il prodotto che già hanno in casa per fare il lavoro richiesto, senza la necessità di acquistarne uno (o peggio ancora acquistare delle licenze a tempo) e quindi avere dei costi fissi che ricadono inevitabilmente sul costo della prestazione;
  • poter scegliere tra più aziende che offrono un servizio di livello qualitativo molto elevato: solo chi punta sulla qualità può restare a lungo sul mercato, perché non serve pagare qualcuno per poter operare su quei formati;
  • poter cambiare software a costo nullo: non essendoci limitazioni, il formato sarà implementato da più prodotti software e quindi sarà possibile slegarlo da un singolo software permettendo ad ogni utente di scegliersi il prodotto che più gli aggrada;
  • poter cambiare piattaforma hardware/software a costo nullo: non essendoci limitazioni il formato sarà "esportato" diventando, in modo naturale, multipiattaforma;
  • poter cambiare formato a costo nullo: se si decide di passare ad un altro formato libero, allora il costo di transizione è tendente allo zero perché esistono le specifiche sia di uno che dell'altro e molto probabilmente esisteranno già degli strumenti che permettono di effettuare questo passaggio in modo indolore (se non esistono è sempre possibile svilupparli in proprio o pagare qualcuno per farlo);
  • non imporre, ai propri clienti, l'uso/l'acquisto di un determinato prodotto software per poter utilizzare i file creati in tale formato
  • non imporre, ai propri clienti, l'uso/l'acquisto di una determinata piattaforma software/hardware per poter utilizzare i file creati in tale formato

articolo tratto dal sito:
http://politicadelsoftware.openlabs.it/

recensione audio-convert

AUDIO CONVERT e un utile programma che permette di convertire file audio in vari formati scaricatelo da qui.
installatelo tramite gdebi o da terminale con sudo dpkg -i *.deb

per convertire file audio aprite il terminale e scrivete:

audio-convert fileaudio

si può utilizzare il programma in uno script per convertire più file.

#!/bin/bash
# utilizzo di audio-convert per la conversione di file audio racchiusi dentro una cartella
echo "inserisci il percorso dei file audio"
# scrivete il percorso dove si trovano i file audio racchiusi dentro la cartella
# /home/nome utente/cartella file audio/*
# il simbolo asterisco significa tutti i file.
read variabile
for x in $variabile; do
audio-convert $x
done
dopo aver copiato lo script in un file di testo salvatelo dandogli nome convert adesso bisogna renderlo esecutivo digitate :
sudo chmod a+rwx convert

per lanciarlo basterà spostarvi nella cartella dove avete salvato lo script e digitare:

./convert


giovedì 29 marzo 2007

ubuntu semplice

A tutti gli amici del blog vi voglio segnalare un progetto interessante che aiuta chi è alle prime armi a padroneggiarsi con ubuntu, potrete trovare il sito cliccando qui .

La particolarità di questo progetto è che il sito viene gestito sotto forma di libro dove chiunque può partecipare attivamente con suggerimenti o articoli.
ubuntu semplice può essere scaricato pure sotto forma di file pdf per scaricare cliccate qui.

vi consiglio di darci un'occhiata trovate di tutto partendo da zero e arrrivando a configurare ubuntu in tutti i minimi particolari.
complimenti ai realizzatori del sito per l'ottimo lavoro svolto perchè dalla nascita di siti come questi si infrangono quelle barriere che tengono lontani gli utenti ad utilizzare linux.

forza e avanti su questa strada.

spegnere il computer utilizzando cron

utilizzando il programma cron possiamo spegnere il nostro pc ad una determinata ora prefissata , per le varie opzioni che si possono passare al programma da terminale digitiamo.
man crontab

le principali opzioni del programma sono :
crontab -l (per visualizzare il file crontab installato)
crontab -r (per cancellare il file crontab)
crontab -e (per editare il file crontab)

per spegnere il computer alle 15.30 dobbiamo editare il crontab dell'utente root visto che ci serve pure il programma shutdown che può essere lanciato solo dall'utente root.

da terminale digitiamo.

sudo crontab -u root -cancelliamo la riga contenente la spiegazione per l'inserimento dell'ora e del giorno e digitiamo:
30 15 * * * /sbin/shutdown -h now

La sintassi di crontab prevede una riga, con campi separati da uno spazio o un tab, per ogni comando da schedulare.
mm hh gg MM GG comando

  1. mm Minuto in cui eseguire il comando. Valori da 00 a 59.
  2. hh Ora in cui eseguire il comando. Valori da 0 a 23 (0 è mezzanotte, 12 mezzogiorno)
  3. gg Giorno del mese in cui eseguire il comando. Valori da 1 a 31.
  4. MM Mese dell'anno in cui eseguire il comando. Valori da 1 a 12.
  5. GG Giorno della settimana in cui eseguire il comando. Valori da 0 a 6. (0 corrisponde alla Domenica, 1 al Lunedì.. )
  6. Riga di comando da eseguire (con eventuali opzioni, argomenti ecc.)
per utilizzare il crontab da utente normale basta digitare crontab -e

lunedì 26 marzo 2007

convertire da divx a dvd

per convertire filmati divx in dvd si possono usare vari metodi sia con programmi con interfaccia grafica tipo devede oppure si può utilizzare il terminale.
In questo post utilizzeremo la seconda opzione i pacchetti che ci serviranno sono tovid,dvdauthor,mkisofs e alien.

Entriamo nel terminale e digitiamo :
sudo apt-get update
sudo apt-get install alien
sudo apt-get install dvdauthor
sudo apt-get install mkisofs

il pacchetto tovid lo troviamo a questo indirizzo http://rpm.pbone.net/index.php3 scarichiamo il file tovid-030-0.pm.1.i586.rpm.

Dopo aver scaricato il file rpm lo dobbiamo convertire in deb sempre da terminale facciamo il caso che il file rpm si trova nel desktop portiamoci nella nostra scrivania con il comando cd Desktop.
Utilizziamo il comando alien per convertire il pacchetto sudo alien *.rpm

Adesso usiamo tovid per trasformare il file avi(divx-xvid) in un file mpg.

tovid -dvd -pal -in file.avi -o filempg

ora usiamo dvdauthor per trasformare il file mpg nella cartella contenenti la struttura del dvd.

dvdauthor -o cartella filempg.mpg
dvdauthor -o cartella -T

per masterizzare le cartelle contenenti il dvd cioè VIDEO_TS AUDIO_TS si può utilizzare o k3b o gnomebaker o se preferiamo usare il terminale trasformiamo la cartella contenente il dvd in immagine iso utilizzando il comando mkisofs

mkisofs -dvd-video -o dvd.img cartella

Adesso che abbiamo l'immagine iso possiamo utilizzare qualsiasi programma di masterizzazione per masterizzare l'iso.

se vi trovate in difficoltà ad usare il terminale potrete sempre far uso di programmi ad interfaccia grafica un ottimo programma e DEVEDE.



domenica 25 marzo 2007

spegnere il computer da riga di comando

Per spegnere il computer da linea di comando questo è utile quando manca l'interfaccia grafica si utilizza il comando shutdown.
la sintassi del comando e la seguente:

per spegnere il computer sudo shutdown -h now
per riavviare sudo shutdown -r now

si possono pure utilizzare i seguenti comandi che non fanno altro che lanciare shutdown.
per spegnere sudo halt per riavviare sudo reboot
.

venerdì 23 marzo 2007

uso del comando wget

il comando wget serve per scaricare interi siti nella vostra linux box,
per vedere il manuale del comando digitare man wget.

facciamo un piccolo esempio sull'utilizzo del comando.

entrare nel terminale e digitare :

wget -drc www.sitodascaricare.it

ed ecco come per magia trovate nella vostra home l'intero sito completo di collegamenti, foto e sottopagine varie.

giovedì 22 marzo 2007

petizione di altroconsumo

Articolo preso dal sito di altroconsumo sulla petizione per cercare di depenalizzare l'utilizzo delle reti p2p e i sistemi di protezione drm consiglio di leggere questo articolo e se la pensate come me di sottroscrivere la petizione dal sito di altroconsumo e dal seguente articolo si evince che sono stati già raccolte oltre 10000 firme.

per ulteriori approfondimenti vi consiglio di collegarvi al sito di altroconsumo www.altroconsumo.it nella sezione tecnologia dove potrete pure trovare il link alla sottoscrizione della petizione.

eccovi qua un estratto dell'articolo.


La nostra petizione, con le prime 10.000 firme raccolte, è stata consegnata al ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli e al presidente della commissione Cultura della Camera Pietro Folena. Chiediamo la revisione della legge sul diritto d'autore, perché siano tutelati anche i diritti dei consumatori.
Favorevole è stato anche il parere del Presidente della Commissione Cultura della Camera Pietro Folena, che ci ha scritto chiedendo di incontrarci. La nostra iniziativa è partita dopo la sentenza della Cassazione n. 149/2007, che ha assolto due ragazzi che avevano scaricato e condiviso in rete file musicali, film e software coperti da copyright. Ma di questa notizia è stata data in rete e sulla stampa una lettura scorretta, poiché la sentenza si riferisce a un caso del 1999 e quindi si basa sulla legge in vigore allora.Oggi purtroppo, da quando è in vigore il famigerato Decreto Urbani, le cose stanno in maniera molto diversa:

  • attualmente il semplice downloader (chi si limita a scaricare dalla rete file protetti da diritto d'autore) rischia sanzioni esclusivamente amministrative. Ma, com'è noto, è alquanto improbabile, per come sono strutturati la maggior parte dei sistemi peer-to-peer che un downloader non sia nella pratica anche uploader (chi immette in Rete file);
  • il soggetto che, invece, senza una contropartita economica, condivide o comunque utilizza (anche solo come downloader) una piattaforma peer-to-peer (che prevede la messa in condivisione automatica di quanto scaricato), rischia già la sanzione penale, una multa da 51 a 2.065 euro;
  • chi, infine, condivide a fini di lucro rischia la reclusione da uno a quattro anni, nonché una multa anche oltre i 15.000 euro.

Attenzione dunque. Nonostante quanto riportato spesso in maniera inesatta dai media, la recente sentenza della Cassazione non cambia proprio nulla. Le sanzioni penali rimangono eccome, anche quando non c'è scopo di lucro. Quello che ci chiediamo è se ha senso considerare reato scaricare e condividere file coperti da copyright se non c'è scopo di lucro; reato previsto sì dalla legge, ma quasi mai perseguito dai Pubblici Ministeri, e di fatto non percepito come tale dalla maggior parte dei cittadini. Sia chiaro: Altroconsumo non è dalla parte di chi pretende che in Rete sia tutto scaricabile gratuitamente; riteniamo che gli autori debbano essere adeguatamente remunerati per il loro lavoro creativo, ma allo stesso tempo avversiamo la strumentalizzazione della proprietà intellettuale da parte delle major, arroccate su posizioni di rendita e su modelli tecnologici e di distribuzione obsoleti.

Per questi motivi, se vuoi anche tu:

  • l'abolizione delle sanzioni penali per chi, senza scopo di lucro, scarica e condivide in Rete contenuti protetti;
  • un mercato moderno, efficiente e concorrenziale dei contenuti digitali basato su una gestione dei diritti d'autore digitali che rispetti anche i diritti degli utenti;
  • il divieto della coesistenza di DRM (la gestione dei diritti d'autore digitali) e dell'Equo Compenso (il sovrapprezzo applicato ai supporti come compenso agli autori per il mancato guadagno sulle copie private); con questi sistemi il consumatore rischia di pagare più volte, oltre a non poter eseguire la copia privata e a essere limitato nella scelta della tecnologia e dei supporti informatici che preferisce.

installazione dei pacchetti sotto ubuntu

i pacchetti che si possono installare sotto linux e precisamente con ubuntu sono principalmete pacchettizzati in queste forme:

pacchetto.deb
pacchetto.tar.gz
pacchetto.tar.bz2
pacchetto.sh

adesso cercheremo di spiegare come installarli nelle varie forme.

pacchetto.deb

questa e la forma più comune che si può riscontrare cioè i pacchetti debian per installarli si può o utilizzare il programma gdebi che fa tutto in automatico oppure entrare nel terminale ed eseguire questo semplice comando:
sudo dpkg -i pacchetto.deb (per installare il pacchetto)

se vogliamo disinstallare possiamo o utilizzare il programma synaptic per l'amministrazione dei pacchetti debian o sempre da terminale eseguire:

sudo dpkg -r pacchetto.deb (per disinstallare il pacchetto)

I pacchetti debian come abbiamo visto sono di una semplicita disarmante nella installazione e rimozione facciamo il caso però di trovare paccheti nelle forme .tar.gz e tar.bz2 che sono forme di pacchettizzazione standard per tutte le distribuzione linux.

prima di tutto vi consiglio di entrare nel vostro terminale ed eseguire i seguenti comandi:

sudo apt-get install build-essential
sudo apt-get install checkinstall

fatto questo bisogna scompattare i pacchetti e si eseguono i seguenti comandi.

sudo tar zxvf pacchetto.tar.gz o nel caso di pacchetti con estensione .tar.bz2 sudo tar jxvf pacchetto.tar.bz2

dopo che si scompattano i pacchetti bisogno entrare nelle cartelle che si creano dopo lo scompattamento,
ed cercare eventuali file readme o install per seguire eventuali procedure di installazione se non trovate niente di specifico bisogna digitare il classici comandi linux per compilazione e installazione.

quindi spostiamoci nella cartella scompattata con il comando cd
es. cd cartellapacchetto dopo questo seguire in seguenza i seguenti comandi :
sudo ./configure
sudo make
sudo checkinstall

l'ultimo comando sudo checkinstall permette di trasformare il pacchetto tar in un pacchetto .deb questo per eseguire in modo facile eventuali aggiornamenti o rimozione del software.

Per installare i pacchetti che si trovano nella forma .sh o.run si deve seguire questa procedura:
per prima cosa diamo i permessi di esecuzione ai file che vogliamo installare con questa procedura.

sudo chmod a+rwx pacchetto.sh o (pacchetto.run)

dopo aver dato i permessi bisogna digitare sempre da terminale sudo ./pacchetto.sh o sudo ./pacchetto.run

premetto che io uso il comando sudo per entrare come amministratore in alcuni casi non è necessario ma io consiglio di utiliazzarlo sempre perchè da dei vantaggi aggiuntivi.
spero di potervi essere stato utli in questa piccola guida per l'installazione dei diversi pacchetti linux.

mercoledì 21 marzo 2007

creare gli alias

gli alias sono comandi personalizzati che la bash ci permette di creare se vogliamo ad esempio creare un comando che ci cancella i dati dentro la nostra cartella temporanea (tmp) ci basterà scrivere questo semplice codice:
alias cancella="rm -fr /tmp/*"
quindi basta che si scrive nella bash il comando cancella per eseguire la cancellazione di tutti i file che si trovano nella cartella tmp.
Per rendere effettivo il comando appena creato occore modicicare il file .baschrc che si trova dentro la nostra cartella home.
eseguiamo in successione i seguenti comandi.

gedit .bashrc

appena aperto il file cercate le righe che trattano di alias ed aggiungere la riga con la creazione del comando cancella .

# Alias definitions.
# You may want to put all your additions into a separate file like
# ~/.bash_aliases, instead of adding them here directly.
# See /usr/share/doc/bash-doc/examples in the bash-doc package.

#if [ -f ~/.bash_aliases ]; then
# . ~/.bash_aliases
#fi

# enable color support of ls and also add handy aliases
if [ "$TERM" != "dumb" ]; then
eval "`dircolors -b`"
alias ls='ls --color=auto'
alias cancella="rm -fr /tmp/*"
#alias dir='ls --color=auto --format=vertical'
#alias vdir='ls --color=auto --format=long'

salvate il file modificato da adesso in poi basterà che scriviate sul terminale cancella affinchè venga eseguito il comando, utilizzando questa semplice procedura potete crearvi tutti i comandi che vi servono.

software libero nella pubblica amministrazione

comunicati stampa
pixel
Perche’ gli uffici pubblici non usano software libero? - 20/03/2007

“Perche’ la Pubblica Amministrazione continua a spendere centinaia di migliaia di euro in licenze per i software e i sistemi operativi dei propri pc, quando sarebbe possibile utilizzare programmi gratuiti e dal software libero?”. E’ quanto chiede il deputato dei Verdi Tommaso Pellegrino in un’interrogazione parlamentare ai ministri delle Comunicazioni e dell’Innovazione Gentiloni e Nicolais. Secondo il deputato verde, “la scelta di dotare i personal computer della P. A. di licenze software comporta una notevole spesa per la pubblica amministrazione, stimabile tra i 50/70 euro a computer per il software di base (sistema operativo) e tra i 70/150 euro per i pacchetti applicativi (suite da ufficio, antivirus). In questa maniera non soltanto si utilizzano fondi che potrebbero essere impiegati in modo piu’ utile, ma si inducono i giovani ad utilizzare software pirata: infatti, se in scuole ed universita’ vengono utilizzati software proprietari i ragazzi imparano ad utilizzare esclusivamente quella tipologia di programmi, rendendoli una scelta quasi obbligata anche per un uso domestico”. “La suite “Open Office”, per citare la piu’ nota, e’, al contrario, liberamente e gratuitamente scaricabile da internet - prosegue Pellegrino – ed utilizzabile da chiunque (anche con sistemi operativi Windows); allo stesso modo moltissimi sistemi operativi basati su Linux possono essere usati da chiunque senza la necessita’ di sostenere alcun costo di licenza”. “La diffusione del software libero favorisce il pluralismo informatico e contribuisce a ridurre notevolmente i costi delle licenze; malgrado cio’ - prosegue l’interrogazione - la P.A. continua ad utilizzare software proprietario e, cosa ben peggiore, detto software viene utilizzato nella didattica in scuole ed universita’”. Pellegrino chiede dunque al governo “quali iniziative i ministri intendano adottare per incentivare l’utilizzo del software libero nelle P.A. e, soprattutto, per favorirne la diffusione in scuole, Universita’ ed Enti di ricerca al fine di ottenere una riduzione dei costi e garantire un pieno accesso alle informazioni per tutti i cittadini”.

domenica 4 marzo 2007

[petizione] Linux nella pubblica amministrazione

Come si è visto, le petizioni hanno un certo valore. Con una petizione, si è riusciti a togliere la tassa sulle ricariche telefoniche, risistemare le tariffe adsl di Telecom… e allora perchè non cercare di diffondere linux anche nella Pubblica Amministrazione italiana?

Sicuramente, si andrà ad installare un software di qualità, migliore dell’attuale Windows, e non va dimenticato l’evidente risparmio per l’intera nazione.
Sul sito dei promotori della petizione si legge:

Ogni anno la Pubblica Amministrazione spende ingenti somme (36 MILIONI DI EURO solo nel 2006) per l’acquisto delle LICENZE MICROSOFT da installare nei pc degli uffici, delle scuole e delle università. Soldi provenienti DALLE NOSTRE TASSE e che potrebbero essere risparmiati senza problemi, utilizzando programmi “Open Source”, analoghi a quelli già in uso ma COMPLETAMENTE FREE, come Linux.

Era già stato proposto durante la campagna elettorale dai Verdi e la RosaNelPugno, ma non ancora realizzato. Probabilmente, con uno stimolo da parte nostra si accellerano le procedure.

Se siete intenzionati a sostenere la petizione, potete fare una firma a questo indirizzo http://www.petitiononline.com/ForLinux/petition.html

venerdì 2 marzo 2007

come montare hard disk e penne usb

per installare un nuovo disco rigido sotto linux bisogna prima montarlo i comandi che si usano sono mount e umount.
facciamo , l'esempio che vogliamo installare un nuovo hard disk nel nostro sistema
per prima cosa dobbiamo creare il punto di montaggio del disco
quindi da terminale scriviamo sudo mkdir /mnt/disco
così creaimo una cartella chimata disco dentro mnt
adesso dobbiamo vedere come il sistema vede il nuovo disco rigido guardiamo dentro la cartella dev e cerchiamo il nome che linux assegna al nuovo disco rigido potrebbe essere hdb1 o sdb1 se serial ata, per visualizzare in modo corretto i vari nomi che linux assegna ai vari dischi ci viene in aiuto pure comando fdisk con la seguente sintassi:
sudo fdisk -l


Mettiamo il caso che il nostro nuovo disco viene visto come sdb1 per poterlo utilizzare adesso digitiamo
sudo mount /dev/sdb1 /mnt/disco
adesso possiamo utilizzare il disco premetto che il nuovo disco dovrebbe già essere formattato per poterlo utilizzare.
per smontare il disco si scrive sudo umount /mnt/disco

Utilizzando il comando mount cosi come habbiamo fatto riusciamo ad utilizzare il disco però se riavviamo il sistema perderemo accessibbilità al disco per fare rimanare i permessi di accesso anche al successivo riavvio della macchina si deve modificare il file fstab.

Modifiche da effettuare al file fstab
digitiamo sudo gedit /etc/fstab
e alla fine del file di testo digitiamo la seguente riga
/dev/sdb1 /mnt/disco ext3 defaults,auto,user 0 0
se la partizione non è ext3 si deve cambiare con la partizione giusta del vostro disco.
se volete far apparire l'icona del vostro disco sul desktop dovrete digitare:

sudo ln -fs /mnt/disco /home/nomeutente/Desktop/hard-disk