mercoledì 21 marzo 2007

software libero nella pubblica amministrazione

comunicati stampa
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Perche’ gli uffici pubblici non usano software libero? - 20/03/2007

“Perche’ la Pubblica Amministrazione continua a spendere centinaia di migliaia di euro in licenze per i software e i sistemi operativi dei propri pc, quando sarebbe possibile utilizzare programmi gratuiti e dal software libero?”. E’ quanto chiede il deputato dei Verdi Tommaso Pellegrino in un’interrogazione parlamentare ai ministri delle Comunicazioni e dell’Innovazione Gentiloni e Nicolais. Secondo il deputato verde, “la scelta di dotare i personal computer della P. A. di licenze software comporta una notevole spesa per la pubblica amministrazione, stimabile tra i 50/70 euro a computer per il software di base (sistema operativo) e tra i 70/150 euro per i pacchetti applicativi (suite da ufficio, antivirus). In questa maniera non soltanto si utilizzano fondi che potrebbero essere impiegati in modo piu’ utile, ma si inducono i giovani ad utilizzare software pirata: infatti, se in scuole ed universita’ vengono utilizzati software proprietari i ragazzi imparano ad utilizzare esclusivamente quella tipologia di programmi, rendendoli una scelta quasi obbligata anche per un uso domestico”. “La suite “Open Office”, per citare la piu’ nota, e’, al contrario, liberamente e gratuitamente scaricabile da internet - prosegue Pellegrino – ed utilizzabile da chiunque (anche con sistemi operativi Windows); allo stesso modo moltissimi sistemi operativi basati su Linux possono essere usati da chiunque senza la necessita’ di sostenere alcun costo di licenza”. “La diffusione del software libero favorisce il pluralismo informatico e contribuisce a ridurre notevolmente i costi delle licenze; malgrado cio’ - prosegue l’interrogazione - la P.A. continua ad utilizzare software proprietario e, cosa ben peggiore, detto software viene utilizzato nella didattica in scuole ed universita’”. Pellegrino chiede dunque al governo “quali iniziative i ministri intendano adottare per incentivare l’utilizzo del software libero nelle P.A. e, soprattutto, per favorirne la diffusione in scuole, Universita’ ed Enti di ricerca al fine di ottenere una riduzione dei costi e garantire un pieno accesso alle informazioni per tutti i cittadini”.

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